ELIOT, Thomas Stern
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Nato da una famiglia borghese americana, è stato poeta, critico e drammaturgo. Era il settimo figlio di Henry Ware Eliot (morto nel 1919) e Charlotte Champe Stearns. Studiò alla Harvard University da ottobre 1906, dove ebbe come compagni di studi il coetaneo, futuro poeta, Alan Seeger[1] e Conrad Aiken.
A Harvard la sua cultura si arricchì di una notevole conoscenza della letteratura europea. Studiò l’italiano leggendo Dante, poeta da lui molto ammirato, a cui successivamente dedicò uno dei suoi più famosi saggi. Nel 1910 si trasferì a Parigi e poté così studiare alla Sorbona, dove frequentò le lezioni di Henri Bergson ed entrò in contatto col simbolismo francese (suo tutore era Alain-Fournier che lo presentò al cognato, Jacques Rivière). Più tardi, nel 1911, fece ritorno ad Harvard dove conseguì una laurea in filosofia. Nel 1914 vinse una borsa di studio per studiare al Merton College dell’università di Oxford, trasferendosi quindi nel Regno Unito.
Placca commemorativa in ricordo di T. S. Eliot
Allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì a Londra dove nel 1917 trovò lavoro come impiegato presso la Lloyd’s Bank e cominciò a pubblicare le prime poesie. L’anno successivo sposò la ballerina Vivienne Haigh-Wood, nonostante le preoccupazioni dei genitori dovute all’instabilità mentale della donna. Dopo essere diventato direttore della casa editrice Faber and Gwyer (più tardi Faber and Faber), con la quale pubblicò lavori di giovani artisti quali Ezra Pound, Wystan Hugh Auden, Stephen Spender, passò un periodo di tempo in una clinica svizzera per sottoporsi ad una cura psicologica e quivi terminò la sua opera La terra desolata, che pubblicò nel 1922. La poesia era rimasta la sua unica opportunità di fuga dalla vita familiare.
Maturò intanto una sua conversione alla religione cristiana, già evidente in alcuni passi de La terra desolata. Nel 1927 divenne suddito britannico e si definì un “classicista in letteratura, monarchico in politica, Anglo-cattolico in religione”. Infatti quell’anno aveva cominciato a frequentare la Chiesa anglicana, convertendosi poi all’anglicanesimo e professando idee conservatrici, cosa che lo allontanò ideologicamente dall’amico Ezra Pound, rivoluzionario, repubblicano e filo-fascista al tempo stesso, oltre che di tendenze religiose pagano-orientaleggianti. La conversione alla religione anglicana fu molto importante nella sua vita e influì notevolmente sulla sua produzione letteraria, che divenne più attenta ai temi religiosi e di intonazione meno amara e pessimista.
Dopo una travagliata riflessione, Eliot decise di separarsi dalla moglie facendola ricoverare in un istituto per malati mentali, dove ella morì nel 1947. La morte della moglie lasciò per sempre un senso di colpa nell’animo del poeta, anche se nel 1957 si risposò. Tra gli anni trenta e gli anni quaranta Eliot si concentrò maggiormente sui problemi etici e filosofici della società moderna.
Nel 1948 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura “per il suo eccezionale e pionieristico contributo alla poesia contemporanea”.[2] Ammiratore di Groucho Marx, con il quale intrattenne un’affettuosa amicizia epistolare, lo ospitò a cena durante il soggiorno di questi a Londra nel 1964.[3] Il 14 settembre 1964 venne insignito della Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Usa Lyndon B. Johnson[4]. Morì di enfisema a Londra.